BUONA VISIONE A TUTTI E BUON ASCOLTO DI RCR RADIO CENTRO ROSETO.

 

LA GIORNATA MONDIALE DELLA RADIO E DELLE EMITTENTI LOCALI

di Nicola Chiechi

IL 13 febbraio scorso, come ogni anno, è stata celebrata la ”Giornata Mondiale della Radio”, proclamata dall' UNESCO. Forse l'avvenimento è passato inosservato, a causa di questa dannata Pandemia che continua ad affliggerci.

 

 

Non a tutti è nota l'epopea delle radio private, sorte in tanti centri e anche nel nostro territorio. Sono ormai lontani i tempi risalenti al 27 luglio 1976, quando furono liberalizzate le frequenze radiofoniche a livello locale. Naturalmente in quel periodo molte iniziative furono prese in diverse parti d'Italia. La prima radio locale che si ricorda fu Radio Milano International. In Puglia prese subito breccia Radio Bari, seguita allora anche dal foggiano Enzo Arbore, prima che diventasse conduttore, insieme a Gianni Boncompagni, delle memorabili trasmissioni radiofoniche “Bandiera Gialla”, “Per voi giovani”, “Alto gradimento”, etc. Anche nel nostro territorio il fenomeno delle radio private ebbe inizio in quegli anni ’70. A Lucera si distinse la famiglia Modestino, che diede vita ad una prima emittente, alla quale partecipavano attivamente tanti giovani stimolati dalla novità e dall'entusiasmo. Seguirono poi Radio Sveva, Radio Marte, Radio Europa Stereo, Sunday Radio…quest'ultima esiste tuttora, ma è passata sul digitale. Ricordo che allora ebbe anche un ruolo fondamentale il sacerdote don Michele Tangi (don Mike), recentemente scomparso, con la realizzazione di Radio Cattolica Castelluccio Valmaggiore, trasformata poi, dopo alterne vicende, in Telecattolica, con sede presso il Seminario Diocesano di Lucera. Ricordo che anch'io fui così preso dall'evento che, quando il tempo me lo permetteva, mi collegavo alla radio per ascoltare le interessanti trasmissioni attraverso la inconfondibile voce dello speaker di allora, il reverendo don Filippo D'Amelio. In quel periodo mi recai persino a Castelluccio Valmaggiore per visitare il luogo dove era ubicata l'emittente, posta sul campanile (una antica torre) della Chiesa Madre. Man mano iniziative simili si susseguirono in altri centri della nostra provincia. Come è noto, anche da noi fu accolta con entusiasmo la nascita della trasmittente locale, conosciuta in seguito come Radio Centro Roseto (RCR). Va al riguardo rammentato che il promotore della nascita della radio fu l'allora giovanissimo Stefano Fragasso, che aveva, insieme alla passione, le qualità tecniche per raggiungere l'obiettivo che si era prefisso. Egli trovò subito conforto in don Nicolino De Renzis, il quale non solo approvò l'iniziativa, ma mise a disposizione del progetto sia la sua esperienza culturale, sia un valido sostegno materiale. Don Nicolino, infatti, fu tanto generoso da dare la possibilità che venissero utilizzati alcuni locali della “Casa del Giovane” e da concedere la somma necessaria per l'acquisto delle costose apparecchiature. D'altro canto, tutti sappiamo del grande impegno che il sacerdote ed educatore ha sempre profuso nei confronti di intere generazioni rosetane. Egli, quindi, intuì subito che la nobile idea di Stefano Fragasso sarebbe stata una buona occasione per poter riunire intorno a sé, ancora una volta, quei ragazzi che mostravano in quel periodo evidenti segni di dispersione e distrazioni varie, e che pertanto rischiavano di allontanarsi dalla sana vita sociale e culturale della comunità. Intorno a quella piccola emittente, sorta con la volontà e con i sacrifici di pochi, si strinsero tanti giovani collaboratori, che si alternavano ai microfoni della radio. Uno dei più volenterosi e disponibili fu l'indimenticabile Giuseppe Ronca (Pino Flash), che con il suo inconfondibile estro riuscì ad accattivarsi in breve tempo numerosi fan. La radio rosetana, in tutti questi lunghi anni, si è rivelata uno straordinario veicolo culturale e sociale. Attraverso questo strumento, tra i tanti sacrifici e con le comprensibili difficoltà per gli scarsi mezzi a disposizione, è possibile raggiungere ogni parte del mondo per mantenere sempre vivi i legami anche con la folta comunità dei rosetani residenti all’estero. Va tuttavia sottolineato che mentre tante radio locali negli ultimi tempi hanno avuto un forzato rallentamento, dovuto alla carenza di risorse umane e materiali, in molte altre parti del mondo la radio, anche quella locale, rimane un mezzo di comunicazione tra i più diffusi. Infatti, questo strumento continua ad avere la capacità di raggiungere un vasto pubblico formato da un'ampia diversità. E anche se una volta erano soprattutto i giovani a unirsi intorno a questo mezzo straordinario, oggi sono per lo più le persone con età avanzata che, chiuse nella solitudine delle loro case o nelle diverse residenze per anziani, avvertono la necessità di trascorrere le loro giornate in compagnia dell' amica radio, per seguire anche gli avvenimenti del proprio territorio. Questo si verifica soprattutto in quei piccoli borghi dei Comuni montani, lontani dai centri più grandi, dove la popolazione è formata in gran parte da persone vecchie e anziane. In alcune zone risulta che si stanno sperimentando, con le istituzioni locali, progetti con la finalità di creare una sorta di “Centri Radio per Anziani” (Cfr. A.Torres, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 16 febbraio 2021, pag. zona di Bari). Chissà se queste iniziative possano essere valide in un mondo che cambia, dove anche la radio si rinnova e si adatta!